Tutti conoscono il flauto dolce, o, per meglio dire, pensano di conoscerlo. Perché c’è molto di più oltre al ben conosciuto flauto di plastica gialla che viene spesso usato (ma raramente suonato davvero) a scuola.
Si tratta infatti di uno strumento che fu amato ed esplorato fin dal ‘500 per via del suo suono dolce, simile alla voce. Nel periodo barocco ha avuto la sua massima espressione: grandissimi compositori come Bach, Telemann, Handel, Vivaldi hanno scritto per questo strumento. Nei secoli seguenti è stato trascurato ma mai dimenticato, fino alla sua riscoperta, avvenuta assieme a quella della musica antica e della prassi filologica. Esiste, e si sta continuando a comporre, tanta musica contemporanea per flauto dolce, piena di effetti buffi e divertenti.
Si tratta di uno strumento ideale per bambini, vista la facilità di emissione; può essere un buon strumento propedeutico per passare poi a un fiato più complesso. Per chi si lascia conquistare dal suo suono e dal divertimento che può dare, si rivela un compagno fedele, portatile, relativamente poco costoso, con cui è facile alternare i momenti di studio e avanzamento tecnico con momenti d’improvvisazione e gioco.
Uno degli aspetti più affascinanti è l’imparare a conoscere e suonare tutta la famiglia del flauto dolce (sopranino, soprano, contralto, tenore, basso) e sentire come i suoni delle diverse taglie si combinino insieme, regalando un piacere che già nel Rinascimento era considerato un buon modo per svagarsi in compagnia.
Inoltre, il suo suono si combina benissimo con tanti altri strumenti: clavicembalo, pianoforte, chitarra, violino, arpa, violoncello… si tratta solo di vedere qual è l’insieme che preferisci. Vieni a scoprirlo!
N.B. Vi è la possibilità di usufruire in comodato d’uso degli strumenti di proprietà della Da Capo, previa disponibilità.
Insegnante: Teodora Tommasi